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  • Lo schema di decreto correttivo della normativa in materia di crisi d’impresa introduce modifiche volte a precisare meglio, da un lato, l’ambito applicativo della segnalazione dell’organo di controllo, dall’altro, l’iscrizione nell’elenco dei soggetti incaricati dall'autorità giudiziaria delle funzioni di gestione e di controllo nelle procedure previste dal Codice della crisi. In particolare, è ora incluso tra i soggetti tenuti alla segnalazione anche l’organo di revisione, con la precisazione che la segnalazione, al fine di evitare comunicazioni non utili, debba avvenire in presenza di uno stato di crisi o di insolvenza e non della mera esistenza di segnali di difficoltà (o di pre-crisi). Per quanto riguarda l’elenco, oltre all’eliminazione delle regole relative al primo popolamento, è stata inserita (tra le esperienze valide per l’iscrizione) anche quella di attestatore, in proprio o in collaborazione con un professionista iscritto all’elenco. Infine, l’obbligo di formazione periodica biennale per i professionisti iscritti agli ordini professionali degli avvocati, dei dottori commercialisti ed esperti contabili e dei consulenti del lavoro, si riduce a 18 ore (rispetto alle precedenti 40).
  • La Corte Costituzionale con la sentenza n. 82 del 10 maggio 2024, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 4 della legge della Regione Puglia n. 19 del 2023, che prevedeva l’esclusione dalle procedure di valutazione ambientale e paesaggistica, sino al 31 dicembre 2023, delle «aree a parcheggio a uso pubblico e temporaneo non superiore a centoventi giorni», a condizione che entro e non oltre trenta giorni dal termine del relativo utilizzo fosse garantito il ripristino dello stato dei luoghi. Tale disposizione era stata impugnata dal Governo per violazione della competenza legislativa esclusiva dello Stato in materia di «tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e dei beni culturali», di cui all’art. 117, secondo comma, lettera s), della Costituzione.
  • Il modello D.Lgs. n. 231/2001 è un valido strumento di compliance aziendale utile a monitorare e rafforzare i processi organizzativi in chiave ESG. Il modello 231 consiste in un modello organizzativo che prevede un sistema organico di regole e controlli preventivi orientati alla minimizzazione, se non proprio alla eliminazione, del rischio di commissione dei reati previsti dal menzionato decreto legislativo. Il consiglio per le imprese che hanno attuato o stanno aggiornando il proprio modello organizzativo 231 è di integrarlo con le normative di conformità ambientale, sicurezza del lavoro, privacy: molti protocolli 231, infatti, possono essere adottati per gestire i rischi ambientali e sociali in ottica ESG. Facciamo degli esempi.
  • Il Consiglio nazionale dei commercialisti, con la partecipazione della Fondazione Nazionale dei Commercialisti, l’Associazione Italiana dei Docenti di Economia aziendale, l’Associazione Professionisti Risanamento d’Impresa e l’Osservatorio Crisi e Risanamento delle Imprese, ha pubblicato una nuova versione dei Principi di attestazione dei piani di risanamento. Il precedente risaliva a quasi dieci anni fa. Il nuovo testo era stato posto nelle scorse settimane in pubblica consultazione. Il documento tiene conto degli elementi di novità introdotti dal Codice della crisi e pertanto i Principi di attestazione sono stati arricchiti nei contenuti in più parti.
  • Il regolamento UE sull’intelligenza artificiale è la prima iniziativa sul tema a livello mondiale. Tenendo conto sia dei rischi che delle opportunità, esso segue il criterio dell’approccio basato sul rischio, per cui, l’uso di questa tecnologia sarà soggetto a regole che sono in funzione del rischio potenzialmente generato dal suo utilizzo. Gabriele Mazzini, EU AI Act Team Leader, European Commission, anticipa a IPSOA Quotidiano i temi oggetto del suo intervento al Forum HSE 2024 che si svolge oggi a Milano e in live streaming.